Massimo De Giulli

Rione Labrone

Rioni

Corea - Fiorentina - Shangai - Torretta

Timoniere del Sorgenti e non solo

Massimo De Giulli nasce il 22/04/1955 nella sua Livorno. Agli inizi degli anni settanta la passione per il mare e per il Palio lo coinvolge sempre di più, una passione tramandatagli dal padre Luciano, che, dopo essere stato vogatore, divenne timoniere dei nero-azzurri della Stazione. Massimo quasi sempre seguì gli allenamenti dell’equipaggio del padre cercando di catturane i segreti, la tecnica e l’astuzia, tutte doti che un timoniere dovrebbe avere.

«Dopo l’esperienza con mio padre – esordisce Massimo – salii come timoniere sulla gozzetta del Sorgenti Corea la Cigna di cui l’allenatore fu Silvano Paolotti. Era il 1986. Eravamo un equipaggio formato da ragazzi che non avevano mai vogato, eccetto me, che avevo partecipato solamente a due gare. Comunque facemmo un’ottima Risi’atori, dove ci classificammo al terzo posto e il solito piazzamento l’ottenemmo alla Coppa Barontini, dove fummo battuti dal Pontino e il Montenero».

«Arrivammo al Palio. La sorte ci abbinò la boa 8 mentre ai nostri avversari, i già citati Pontino e Montenero , toccarono le boe 2 e 3. Il mare era ai limiti dell’impraticabilità. I miei compagni furono fantastici. Nessuno dava credito a quell’equipaggio, tanto più in boa 8. Lo speaker della gara era Vezio Benetti il quale, facendo la cronaca, non menzionò mai il Sorgenti, che era in lotta per la promozione, ma seguì solamente il duello fra i giallo-rossi del Pontino e il Montenero, finché non si rese conto che all’orizzonte, in mezzo alle onde, tagliò il traguardo l’equipaggio blu-amaranto del Sorgenti. Mi ricordo i complimenti ricevuti da un mito del Palio: Umberto Marconcini detto “Uccellino”».

«Negli anni seguenti – continua Massimo – ho partecipato a molte gare con svariati rioni ottenendo sempre buoni risultati. Con il Sorgenti ho vinto due Palii e una Risi’atori, nonché alcune gare minori: Santa Giulia, Trofeo D’Alesio e una Coppa Lorenzini con gli under 18 oltre a svariati posti da podio sia nei 10 e nei 4 remi. Dal 1986 al 2001 ho gareggiato a tutte le manifestazioni remiere con Shangai, Magenta, Fabbricotti, San Jacopo e Borgo Cappuccini riuscendo a vincere ancora ma soprattutto, in alcune occasioni, riuscendo a salvare il gozzo quando tutti ci davano per spacciati. Quei risultati equivalevano ad una vittoria. Poi, per qualche anno, ho “appeso il timone al chiodo” per poi tornare a vincere il Palio delle Circoscrizioni».

«Nel 1992, dopo aver dominato la Coppa Risi’atori, con il quattro remi del Sorgenti davanti al Colline Coteto, allenato dall’amico Alessandro Marconcini, fummo beffati proprio dai bianco-celesti nella Coppa Barontini. Arrivammo così al Palio Marinaro e il giorno del sorteggio delle boe, Marconcini mi disse che noi correvamo per il secondo posto. Gli risposi che se i metri che ci separavano a fine gara fossero stati di stoffa, avrebbe potuto fare il cappotto per tutta la famiglia, per tre generazioni. Arrivò secondo, a quasi trenta secondi da noi, che già all’ultimo giro di boa salutavamo il pubblico».

Questo uno stralcio di quella gara scritto dal compianto Luciano De Majo: […] Sorgenti vincitore, dunque, e con ampio margine di vantaggio. Quando l’armo vincitore taglia il traguardo e si fanno scattare i cronometri, debbono passare quasi 27 secondi prima che si registri l’arrivo del secondo equipaggio che è quello del Colline[…]”. Ed ecco l’armo vincitore: timoniere Massimo De Giulli, Marco Guidi, Andrea Campochiari, Valerio Paolotti, Marco Camici, Marco Lucchetti, Emanuele Puntoni. «Colgo l’occasione – termina Massimo – per salutare tutti i miei compagni di allora che mi hanno permesso di far parte della storia del nostro Palio e un saluto a Silvano Paolotti che è stato per me come un secondo padre».

Articolo di Carlo Braccini 15/12/ 2016

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