Giancarlo "Asso" Musetti

Rione Labrone

Rioni

Corea - Fiorentina - Shangai - Torretta

Il suo soprannome gli venne dato nel 1957, quando correva in bici, sport che continua anche adesso, in quanto somigliava ad un corridore belga dal nome, pressappoco di Asseiordel. Nato il 2 gennaio del 1941, Giancarlo Musetti, cresciuto nel quartiere di Torretta, lavorò dal 1957 al 1961 alla fonderia Brunetti, nei pressi di via Mastacchi, per entrare poi in vetreria Borma ex Barzaretti e Modigliani con sede in via delle Cateratte. Vi lavorò fino al 2004 anno in cui andò in pensione.

Dal fisico alto e possente, tutt’oggi ben curato, Asse amò, fin da giovane, la voga e fu subito reclutato dal suo Rione, il Torretta, dalla persona di Aldo Sgherri, che fu allenatore e timoniere dei giallo-neri in quegli anni, mentre il presidente fu il Giorgi che lavorava anch’esso in vetreria. «Nel 1959-60 fummo chiamati in tre – ricorda Asse – del mio equipaggio dall’Unione Canottieri Livornesi, quando l’allenatore fu Canzio Vivaldi detto “Pecchio”,  mentre il presidente era il Razzauti. Le scelte caddero su Roberto Mancini, il sottoscritto e Giuliano Mancini. Ne venne fuori un bel due con: Roberto timoniere, Giuliano capovoga e io al secondo remo».

«Partecipammo alle selezioni nazionali a Sabaudia. Qualche anno più tardi costruimmo un otto, sempre con Giuliano Mancini, io e Luigi Donati, ma andò tutto a monte per un infortunio a Giuliano Mancini. In quanto eravamo contati, non partecipammo alla gare». Parlami di quando vogavi con il Torretta – gli domando – «Una cantina in quegli anni non l’avevamo, il gozzo veniva ormeggiato sotto il ponte di ferro della ferrovia, vicino alla via delle Cateratte, per andare dal Botteghi, ricordo – dice Asse – che io, appena smontato dal mio turno di lavoro in vetreria, montavo sul gozzo per gli allenamenti e a lavarsi si andava a casa».

«Infatti la prima “cantina” fu costruita dal presidente Bruno Bartolozzi, in via De Pazzi, nei primi anni ’70 grazie anche all’autorizzazione dell’allora Assessore allo Sport. Il nostro gozzo fu soprannominato “il gozzo del pettinino” perché – conclude Asse – appena passato il ponte, ci si fermava per darci una bella pettinata, in quanto le ragazze ci osservavano al nostro passaggio». Il gozzo del pettinino, è bene ricordarlo, aveva nelle gare delle partenze paurose, mai viste, ma peccato che dopo nemmeno cento metri aveva dei cali vistosi e si ritrovava quasi sempre a lottare per salvare il gozzo.

Asse debutta come vogatore nel 1959 con il “suo” Torretta 7° classificato al Palio Marinaro. Nel 1960 ottiene un 5° posto. Ricomincia a vogare nel 1964 8° classificato, nel 1966 conquista un 2° posto nei quattro remi mentre nel 1967 passa al Venezia, dove vince la seconda edizione della Coppa Barontini e ottiene uno splendido secondo posto al Palio Marinaro. Nel 1968 corre per l’Ovo Sodo dove si classifica 3° alla Barontini e 4° al Palio. Nel 1969 ritorna sul Torretta, 6° e nel 1970, 8°.

Dal 1970 al 1985 saranno 15 anni di assenza dalle gare marinare. Asse ritorna infatti come allenatore. Nella sua carriera ha allenato: Montenero, San Jacopo, Pontino San Marco, Shangay-Torretta e Antignano. Ma la vera specializzazione di Asse è quella dei quattro remi. Se nei dieci remi da lui allenati l’unico posto da podio è il 2° con il Montenero nella Barontini del 1995, nelle gozzette ha ottenuto innumerevoli vittorie come ad esempio il trittico con il San Jacopo del 1990 o i molti successi ottenuti con lo Shangay e Antignano.

Le gare cosiddette minori, non le ricorda nemmeno lui quante ne ha vinte. Oggi Asse (2011) è direttore sportivo dell’Antignano e il suo contributo ai nero-bianchi non è indifferente, lo abbiamo visto anche quest’anno, con gli ottimi piazzamenti dei ragazzi di Paolo Chelli.

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