I gozzi

I gozzi sono il simbolo indiscusso del Palio Marinaro di Livorno e hanno la caratteristica di essere imbarcazioni in legno di cedro a dieci remi, più il timoniere. Lunghi 9,20 metri e larghi 2,45, il loro peso oscilla intorno ai 600 chilogrammi, anche se molto dipende dal grado di umidità che essi assorbono nell’arco dell’anno. Motivo per cui, ogni mese di marzo, al momento della consegna delle imbarcazioni ai vari rioni da parte del Comune (che ne è il proprietario), puntualmente si svolgono i rituali “della pesa” e dell’eventuale zavorramento, operazioni necessarie per uniformare tutti i gozzi e assicurare una gara ad “armi pari” tra gli otto equipaggi.

I gozzi con cui oggi si disputa il Palio sono quelli inaugurati nel 1973 e sono interamente costruiti a mano da esperti maestri d’ascia con caratteristiche uniche che li rendono agili, veloci e belli da vedere. Ogni gozzo è formato da una carena, da una controcarena e da cinque banchi fissi, su ognuno dei quali sono bloccati due sedili ergonomici dei vogatori, per un totale di dieci. Durante la voga, l’equipaggio fa forza sui puntapiedi, regolabili in lunghezza, in modo da essere adattati alle misure di ogni vogatore mentre il timoniere, di solito, sta sul “carabottino” di poppa, con il timone posizionato dietro la schiena. Ogni imbarcazione ha un fasciame unito e compatto costituito da tre strati di tranciato di cedro incrociati tra loro fino a raggiungere uno spessore di circa 12 centimetri, tenuti insieme con colla marina e con ben 100.000 spilli metallici, tolti nella fase dell’incollaggio finale. Niente viti né chiodi, insomma: ad assicurare la tenuta dello scafo è solo un lavoro certosino di sapienti incastri che rende queste barche dei veri e propri gioielli in legno.


Come tutti gli oggetti preziosi tuttavia anche i gozzi hanno bisogno di tante cure: ogni anno, infatti, a fine Palio vengono custoditi in uno spazio della Fortezza Nuova, in attesa di essere portati in cantiere per i lavori di ordinaria manutenzione, necessari per garantire stabilità e solidità alla struttura nonostante il passare degli anni. Più recenti sono invece i remi che, lunghi 4 metri e pesanti circa 4 chili l’uno, ormai di legno hanno solo l’impugnatura, mentre tutto il resto – anche per motivi legati agli alti costi di mantenimento – è in fibra di carbonio.

Dipinti con i colori e con il nome del rione d’appartenenza i gozzi sono l’incarnazione fisica della storia del Palio che va per mare, l’emblema di un modo di navigare antico e tuttavia vitale, che resiste e rafforza il tratto culturale e di identità dei livornesi: popolo di mare, libeccio e salsedine.

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