Ciao Gino. Se ne va un pezzo di storia del Palio Marinaro

La mitica Teresa, imbarcazione con la quale Gino De Martino andava ad allestire il campo di regata del Palio Marinaro

La città di Livorno da oggi sarà un po’ più sola. Si è spento nella notte tra domenica 9 e lunedì 10 aprile il mitico Gino De Martino, conosciuto da tutti come Falanga. Ha vissuto una vita all’interno del mondo remiero, prima come vogatore, poi timoniere e come allenatore. E infine come membro del Comitato Organizzatore. Tutti lo conoscevano e ammiravano la sua professionalità, la sua passione le gare del Palio e la sua incredibile tranquillità. Una persona straordinaria che fino all’ultimo ha dedicato tutto se stesso all’ambiente remiero. Prima di ogni Palio Marinaro, saliva sulla Teresa e andava ad allestire il campo di regata. Da trent’anni, inoltre, era il custode della cantina del Palio Marinaro. Non esisteva Pallio senza Falanga e oggi, alla vigilia dell’ottantesima edizione, diventa difficile, se non impossibile, pensare a un Palio senza di lui. «Se va una parte della storia del mondo remiero – ha detto il presidente Maurizio Quercioli –, quando ho saputo la notizia sono rimasto shockato. Gino era una persona meravigliosa, alla quale era impossibile non voler bene. Ha vissuto oltre 50 anni di storia del Palio, iniziando come vogatore e poi diventando un membro del Comitato Organizzatore. Sarà difficile organizzare il Palio senza di lui perché conosceva ogni piccola sfaccettatura, ogni singolo segreto. Sicuramente ci saranno altre persone a lui vicine che sapranno ricevere il testimone alla perfezione. Ma il Falanga era quello che faceva battere il cuore di ogni regata, era il custode della memoria del Palio. Questa città adesso è un po’ più sola, il mondo remiero partecipa con dolore a questo lutto. Ci mancherà». La salma è stata portata al Cimitero dei Lupi e martedì 11 aprile alle 15.30 si svolgeranno i funerali.

La Terrazza Mascagni

Goditi il Palio dalla Terrazza Mascagni

Un’enorme scacchiera sul mare.
Uno scenario suggestivo, che regala un panorama mozzafiato sul profilo delle isole dell’arcipelago toscano e della Corsica.
Simbolo del rapporto schietto e vitale che da sempre lega la città di Livorno al mare.

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Lo scenario avventuroso della Coppa Risiatori

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