Giuliano "Ciuffo" Mancini
Il gozzo del pettinino
Giuliano Mancini, soprannominato Ciuffo, nasce nel 1941 nel quartiere di Torretta, dove è conosciutissimo e amato da tutti. Uomo di stazza e carattere, alto 1.94 con grandi doti fisiche e carisma, da giovanissimo fa parte dei canottieri livornesi nell’equipaggio degli Scarronzoni e partecipò a molte gare su diverse imbarcazioni.
Il figlio Erik lo ricorda così: “Negli anni ’60 si avvicina alla voga con la Cantina del Pontino San Marco, vincendo varie gare, fra cui la prima edizione della Barontini nel 1966. Vogò poi con il Torretta con la barca chiamata ‘il gozzo del pettinino’ perché l’equipaggio era formato da ragazzi piuttosto belli e prestanti e le ragazze andavano a vedere gli allenamenti e le gare sporgendosi dalle spallette, così gli atleti in barca, quando scorgevano un gruppetto di giovani donne in attesa, tiravano fuori il pettinino per aggiustarsi i capelli, ed essere ancora più attraenti”.
“Mio padre faceva anche gare di podismo, ma era un allenamento per mantenere la preparazione fisica. Alla fine degli anni ’70, inizi anni ’80 si appassionò al ruolo di allenatore con lo Shangay- Filzi -Torretta, la cui cantina era allo Stringi-Stringi, dove vi era una vecchia segheria che lui ristrutturò facendoci anche la vasca per gli allenamenti invernali”.
“Ricordo, per averlo sentito dire, che nel ’76 la Barontini, dopo un lungo ripensamento del Comitato Organizzatore, fu assegnata al Pontino, ma sembra che invece fosse stato proprio il suo Shangay a vincere. Mio padre nel ‘81ebbe un gravissimo incidente stradale proprio mentre andava ad allenare i suoi ragazzi, che appresero subito la terribile notizia, perché lo stavano aspettando”.
Erik Mancini (figlio di Giuliano)