Alessio Marra
Il Presidente vogatore
Ci siamo incontrati nella cantina della rinata Sezione Nautica Salviano e devo dire che fa un certo effetto rivisitare quella che fu la sede dei bianco-amaranto pigliatutto, sul finire degli anni ’90, di Piero Costanzo, Chelli, Burresi ecc. Chi avrebbe mai immaginato che a distanza di qualche anno questa cantina fosse destinata ad essere completamente abbandonata per sempre. E invece, Alessio Marra, classe 1968, iniziò a vogare proprio nel Salviano, l’anno? Non lo ricorda neanche lui, poi, un’operazione di ernia al disco lo tenne lontano dallo sport che lui ama, per un po’ di tempo.
Ma con caparbietà, da quello che abbiamo capito, un pregio che non ha mai perso, riprese a vogare nel 2005 con il Fabbricotti di Roberto Bonaldi per passare, poi, al Pontino San Marco, al Labrone e infine al San Jacopo. Il 15 aprile 2015, in coppia con Daniele Panicucci, stabilisce il record del mondo di remoergometro categoria 40-49 anni con il tempo di 5: 50: 14.4. Allenatore Davide Panicucci coadiuvato da Riccordo Ughi, mentre il preparatore atletico è stato Fabrizio Trinca.
Seduti di fronte uno all’altro, mentre i ragazzi (vogatori) lavorano per riportare al meglio i loro locali, dove si allenano per dare battaglia sul campo di regata, cominciamo la nostra breve “chiacchierata”. «Spesse volte – esordisce Alessio – passavo davanti a questa cantina e vedendola chiusa ormai da circa un anno, l’ultimo presidente è stato Michele De Martino, mi piangeva il cuore. Forse perché sono un vogatore, o forse perché amo troppo le gare marinare, ma il fatto sta che dopo molti “tentennamenti” mi sono deciso a presentarmi davanti al presidente del Comitato Organizzatore, Maurizio Quercioli, per chiedergli le chiavi della cantina, in quanto volevo diventare presidente dell’ormai “morto” Salviano».
«Avute le chiavi, Daniele Panicucci, il nostro allenatore, ed io, trovammo la cantina praticamente distrutta. Ci siamo dovuti rimboccare le maniche, insieme ai nostri ragazzi, per ripulire tutto e sistemare le poche cose rimaste ancora utilizzabili e dopo molto lavoro l’abbiamo rimessa in sesto. Ma non è tutto, abbiamo recuperato la gozzetta per gli allenamenti che si trovava all’Isola d’Elba, alcuni remoergometri e altri da riparare. Per quest’anno ci arrangiamo così, ma prometto che per la prossima stagione, questa cantina sarà fra le più belle e organizzate che ci sono a Livorno».
Continuerai a vogare? «Certo che continuerò a vogare, nonostante i miei 49 anni. Il mio fisico ancora me lo permette. L’allenatore è Davide Panicucci e abbiamo deciso di fare, oltre naturalmente il dieci remi, il Minipalio e l’equipaggio di ragazze. Ho rinunciato, visto che nessuno si è fatto avanti, all’accorpamento con il Colline-Coteto e quindi, questa, sarà esclusivamente la Sezione Nautica di Salviano». Ho letto su facebook alcune polemiche fra te e alcuni dirigenti e sostenitori di altre cantine. «Ah si! – esclama – pensa che qualcuno mi ha definito il presidente senza peli sulla lingua perché “dico pane al pane e vino al vino” e se ho da dire qualcosa a chi che sia non glielo mando a dire certo di dietro».
Per quanto riguarda la questione dei ragazzi elbani, leggiamo su un articolo uscito sul link del Palio Marinaro: “L’anno scorso, tra l’altro, il Salviano finì al centro delle polemiche per aver fatto salire in barca alcuni canottieri elbani. E anche da questo punto di vista Marra non ha intenzione di fare un passo indietro. «Mi stupisco di come una città aperta e accogliente come Livorno, sia contraria a far gareggiare i ragazzi dell’Isola d’Elba. Il problema non sono loro, il fatto è che il livello si è abbassato e loro fanno paura. Se non vanno bene gli elbani, allora, non deve essere preso neanche uno di Stagno, visto che è di un altro Comune. Per non parlare dei canottieri, che in tutti questi anni sono stati ingaggiati». Alessio, finita questa nostra breve chiacchierata, riprende ad allenarsi con i suoi ragazzi. Non c’è che da lodare l’impegno preso da questo atleta che, grazie a lui vedremo sul campo di regata gli otto gozzi a dieci remi.
Articolo di Carlo Braccini 15/03/2017