DONNE IN BARCHE
Se finanzierai questo progetto aiuterai le giovani donne di Livorno a realizzare il loro sogno di atlete, fornendo loro maggiori luoghi e mezzi per allenarsi. Ma ci aiuterai anche a creare una nuova mentalità aperta alle pari opportunità di genere nello sport remiero.
Se vuoi conoscere tutti i dettagli del nostro progetto continua a leggere sotto.
Fra i compiti del Comitato Organizzatore Palio Marinaro vi è quello della conservazione e della trasmissione, alle future generazioni, delle tradizioni remiere di Livorno, che si rinnovano di anno in anno attraverso le diverse competizioni organizzate in mare, in darsena nuova e lungo le acque dei fossi. Ricordiamo il Palio Marinaro, il Palio dell’Antenna/Santa Giulia, il Palio della Liberazione, la Coppa Barontini e la Risi’atori.
Un compito al quale da tempo lavoriamo su fronti diversi, con un impegno importante nelle scuole, che parte dalle elementari ed arriva alle superiori. Ed è così che abbiamo capito quanto l’interesse per le gare remiere può essere mantenuto vivo facendo sperimentare ai ragazzi e alle ragazze l’emozione di salire su una barca e governarla attraverso i remi, con un lavoro di gruppo ben orchestrato. Ma non è stata questa la sorpresa, ma lo scoprire che ci sono molte ragazze interessate a questo sport, che si appassionano al mondo delle Cantine e vogliono farne parte.
A conferma vi sono le interviste realizzate da Carlo Braccini, quello che consideriamo il nostro custode della memoria, e che sono state pubblicate sul sito www.gareremiere.it e nella rubrica Wikipalio, che raccoglie i personaggi del mondo remiero, passati e presenti, mettendo insieme grandi campioni e grandi appassionati, ovvero, tutti coloro che credono in questo mondo e vi partecipano con entusiasmo, indipendentemente da quello che hanno vinto o vinceranno.
Portare le donne in barca non è però facilissimo, le resistenze di un mondo composto, per troppo tempo da soli uomini, in alcuni casi rappresenta un ostacolo concreto. Alcune Cantine hanno con entusiasmo organizzato ed allenato equipaggi femminili, ma sono ancora troppo poche, ed è sconsolante vedere durante le competizioni, scendere in campo di gara solo due o tre equipaggi composti da donne.
La maggior parte delle Cantine evoca a sé la giustificazione di non avere i giusti spazi per creare spogliatoi e docce riservati alle donne.
Come Comitato Organizzatore Palio Marinaro ci siamo già impegnati per risolvere questo problema pratico, mettendo noi a disposizione uno spazio per le atlete, dove possano allenarsi ed usufruire di spogliatoi e docce tutte per loro.
Lo spazio di cui stiamo parlando si trova sugli Scali D’Azeglio, anche se ha bisogno di essere potenziato ed allargato, Proprio qui, accanto alla Cantina del Palio Marinaro, dove sono custodite le boe e altre attrezzature necessarie alle gare, abbiamo preso in affitto dal Demanio, la Cantina dell’ex- Antignano, rimasta chiusa per oltre due anni. Lo scalandrone sugli Scali D’Azeglio è da sempre considerato “il Luogo del Palio” e vogliamo che continui ad essere tale ed a mantenere la sua magia. Ecco perché, fra i nostri progetti vi è anche quello di poter sviluppare la disponibilità di spazi con la terza Cantina, ancora da ristrutturare e dedicarla tutta al remo femminile. Per il momento le donne possono utilizzare la Cantina dell’Ex-Antignano solo durante il pomeriggio, ma anche questa va ancor arricchita, ecco perché ogni sostegno economico è ben accetto.
C’è poi un lavoro culturale, che può sembrare strano, ma è ancora più difficile da portare avanti, rispetto a quello logistico. Infatti, in questo caso la nostra attività è rivolta a quegli uomini che ancora non accettano che una donna possa salire su un gozzo e mettersi a vogare. E questo preconcetto è trasversale ed abita nelle menti di uomini più anziani, ma purtroppo anche dei giovanissimi. Fortunatamente non è per tutti così, ed unendo le nostre forze cercheremo di organizzare iniziative che creino una nuova mentalità, di apertura e accettazione degli equipaggi femminili, perché diventino il nostro fiore all’occhiello.
La storia è dalla nostra parte. Come ci insegna Carlo Braccini, quando ci racconta la prima gara per signorine del 1913 e scrive: “Il 1913 sarà ricordato come l’anno delle donne, perché per la prima volta viene organizzata una gara per signorine. Il 27 luglio desta grande entusiasmo la notizia che durante le feste in mare vi saranno regate per sole ragazze e che sui bagni Scoglio della Regina vi sarebbero già tre equipaggi ad allenarsi. Ai bagni Acquaviva è Filiberto Pezzini, il proprietario, a darsi da fare insieme all’Avvocato Valentini, per trovare ragazze disposte a vogare; stessa cosa per i bagni Trotta. Fervono i preparativi anche ai Pancaldi e viene stabilito che tutte le partecipanti indossino la gonna bianca. Quelle dei Pancaldi avranno blusa e berretto bianchi, quelle di Acquaviva celesti, i Trotta verdi e lo Scoglio della Regina rossi. Il 20 agosto, con due giorni di ritardo per via del maltempo, si svolgono le regate per signorine. Gli equipaggi in gara sono, il “Gigante”, “Mosca”, “Off”, “Butterfly, e “Siam Piccine”. Il via della prima eliminatoria viene dato dal Lazzeretto con un colpo di cannone […]”.
Certo oggi non le chiamiamo più “signorine”, ma la storia ci insegna che le donne al remo ci sanno stare e ci vogliono stare.
Qui sotto puoi collegarti alle interviste di Carlo Braccini alle donne in barche cliccando direttamente sul nome